Matteo Procaccioli

L’archeologia industriale di Matteo Procaccioli

Nella personale di Matteo Procaccioli”Structures”, ospitata alla galleria Dream Factory di Milano, sono presenti alcune fotografie che ritraggono paesaggi urbani.

Focus del suo lavoro è il tempo, in particolare prende in esame la stratificazione temporale che avvolge le strutture, fatta di storia e memoria.

Tra i suoi lavori alcuni scatti legati a luoghi di archeologia industriale, che si prestano bene ad una riflessione sul tempo. Seppur assente la figura umana, si percepisce la sua presenza al di fuori. Una disumanizzazione come sinonimo di società moderna, le sue architetture sospese e imponenti si pongono in contrasto con la piccolezza dell’uomo, loro creatore.

Procaccioli

Procaccioli fotografa per restituire la propria poetica incantata. Con uno sguardo raffinato, evoca e suggerisce, un’esplorazione di matrice esistenziale attraverso l’architettura.

Interessante è anche la tecnica di realizzazione delle fotografie, accanto alle tecniche tradizionali, l’artista interviene matericamente alla fine del processo di sviluppo.

“Il precisionismo filtrato dal pittorialismo permette dunque a Procaccioli di rappresentare in modo raffinato non tanto la contemporaneità dell’urban landscape quanto la sua ormai antica persistenza simbolica; quasi trasognante memoria più che semplice visione.” (Angelo Crespi, curatore della mostra)

 


archeologia industriale


“Structures” di Matteo Procaccioli
Curata da Angelo Crespi.
Periodo: 8 febbraio al 7 marzo 2018
Luogo: Dream Factory, Corso Garibaldi, 117 – Milano.


Sitografia:

Comunicato Stampa

Informazioni mostra

1 thought on “L’archeologia industriale di Matteo Procaccioli”

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