Cristallerie Livellara Milano.

Scopriamo l’archeologia industriale!

Scopriamo l’archeologia industriale!

Archeologia industriale, strano neologismo inventato nella Gran Bretagna degli anni ’50, diventa locuzione di uso comune nel gergo italiano.

Ad un primo approccio, archeologia e industriale, sembrano due parole in netta contrapposizione; la prima si lega alla sfera degli studi legati alla materialità e non, di tempi antichi; mentre l’aggettivo focalizza le coordinate temporali, entro cui si intende svolgere la ricerca, la prima industrializzazione (in Inghilterra tra gli ultimi decenni del XVIII secolo e metà del IXX secolo; fine ‘800 per l’Italia).

Questa disciplina, non si occupa solo di residui materiali del lavoro, ma, avendo alle sue basi una forte componente storica, anche di documenti scritti e iconografici, guide turistiche di fine ‘800 e inizi ‘900 e articoli di giornale.

Si tratta di una materia dal carattere multidisciplinare, soprattutto per quanto riguarda il metodo di ricerca.

L’archeologia industriale si occupa della tutela dei luoghi ed oggetti annessi alla cultura del lavoro, attraverso progetti di conservazione e in certi casi di musealizzazione; e di portare a compimento tutte le attività relative al censimento e alla catalogazione, con il fine di dare un’attestazione documentaria, che abbia valore in maniera equivalente sia per i luoghi da riqualificare, sia per i luoghi da demolire.

Possono rientrare a far parte dell’archeologia industriale edifici produttivi con i loro relativi impianti e macchinari, villaggi e quartieri operai, ponti e ferrovie; è chiaro che si intende inscrivere l’indagine entro ragioni qualificabili nel campo dei beni culturali.

Perché impiegare il nostro tempo alla tutela di insoliti beni, apparentemente consumati dal tempo?

Innanzi tutto, si tratta di testimonianze del cambiamento, svoltosi in un passato prossimo, di cui i nostri giorni sono fortemente debitori; non avrebbe senso documentare le nostre radici più antiche, se non costruissimo una memoria collettiva che dia identità alla società attuale. Oltre alla componente storiografica; c’è da evidenziare come il “rudere” sia in grado di trasformare il territorio in paesaggio. Il paesaggio è frutto di una lettura culturale nello spazio e nel tempo.

Per altro, le strutture in abbandono, rappresentano materiale proficuo per gli appassionati di fotografia, che attraverso il loro obiettivo, riescono a cogliere l’atmosfera di un tempo ormai passato. Se demolissimo tutto come farebbero i fotografi?

Federica Taddeo

Tempini Brescia industrial archeology
Beyond ex-Tempini, Brescia (IT) – Federica Taddeo.

Bibliografia e sitografia:

  • Atlante del patrimonio storico-industriale della Provincia di Brescia. Percorsi e strumenti della ricerca della tutela. Contributi di E. Minervini, L. Morandini, P.P. Poggio, L. Rinaldi, C. Simoni. Fotografie di Mauro Pini. Grafo Editore. Giugno 2009.
  • La prima Rivoluzione Industriale

Photo:

  • Beyond ex-Tempini, Brescia (IT) – Federica Taddeo.
  • Cristallerie Livellara Srl, Milano (IT) – Federica Taddeo.

Attribuzione – Non opere derivate
CC BY-ND