Andrea Segre Regista

Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre

“Non è previsto di saper raccontare al mondo: qualcuno non lo sa fare, qualcuno lo sa fare di più.”

Il cinema documentario di Segre come narrazione di un’indagine del lavoro, è stato il tema oggetto dell’incontro svoltosi presso l’Università Cattolica, in occasione della Giornata del Cinema Gavioli 2016.

Memories, identity, work in the cinema of Andrea Segre / Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre

Segre ci parla di un’esperienza cinematografica che ha inizio a partire da un’interrogazione personale, in cui lo sguardo indagatore non è prevedibile a monte del progetto. Il regista concepisce l’atto cinematografico, esperienza formativa e iniziatica, che consente il disvelamento della propria libertà creativa. Ci dice: “È il luogo che mi dice un film”. Ed è proprio Rosarno con i suoi agrumeti, che diviene musa per il regista veneto in “il sangue verde”. 57 minuti in cui vengono miscelati i concetti di memoria e lavoro, attraverso l’accostamento di interviste attuali e immagini di archivio.

Memories, identity, work in the cinema of Andrea Segre / Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre
Ph credit: Cinemio.it

Quanto e in che modo il cinema documentario può essere ritenuto fondamentale per la memoria collettiva è la domanda implicita che ha suscitato la master class. Segre con la sua realizzazione concede al pubblico il racconto di una parte della memoria contadina italiana. Il regista ci dice: “Attualmente non abbiamo la concezione della fatica provata dai nostri nonni/genitori per lavorare i campi, han fatto il possibile per non farcela sentire, ma con il cinema documentario le immagini, gli odori e i rumori hanno preso forma per raccontarci quel mondo.” La differenza fisica e culturale del bracciante calabrese e quello del Burkina Faso non ha mai fatto incontrare queste fatiche, con il medium cinematografico questo diventa possibile.

Memories, identity, work in the cinema of Andrea Segre / Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre
Ph credit: Il sangue verde blogspot

Sul finire della lezione a prendere parola è Silvio Grasselli, curatore del Musil, che lancia una breve ma profonda riflessione per far comprendere al giovane pubblico l’importanza per cui il Museo agisca per patrimonializzare e archiviare apparati audiovisivi contemporanei, che in un futuro prossimo acquisirebbero una non indifferente importanza storica.

In fondo, in qualche vigneto della Franciacorta potrebbe esserci qualche situazione non così distante dalla realtà di Rosarno.

Federica Taddeo

Fonte:

Masterclass “Memorie, identità, lavoro nel cinema di Andrea Segre“. Svoltasi l’11 Novembre 2016 presso l’Università Cattolica di Brescia in occasione della giornata del cinema documentario organizzata dal Museo dell’industria e del lavoro e Fondazione ASM per la conclusione dell’edizione 2016 del Concorso Nazionale “Roberto Gavioli”