La cartiera Mayer&Vita in 8 fasi:
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Il primo nucleo della Cartiera risale al 19esimo secolo. La cartiera è in questo momento storico nella sua forma preindustriale; va evidenziato il fatto, che già nel 1608 le fonti testimoniano la presenza di mulini nella Valle Olona, uno dei quali risulta già impiegato per la lavorazione della carta, nel registro catastale del 1750.
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Nei primi decenni il mulino di proprietà Cerimodo, poi Canziani, viene acquistato dalla famiglia Vita nel 1897,qui nasce la “Cartiera Enrico Vita & Co”. Risale a questo periodo l’ampliamento dell’impianto con la relativa sistemazione delle prese d’acqua sull’ Olona. Nel corso degli anni la società cambia il nome in “Fratelli Vita” e, successivamente, nel 1906 diventa “Vita Mayer & Co”, a seguito del matrimonio tra Matilde Vita e Sally Mayer.
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Terminata la Prima Guerra Mondiale, grazie ad una maggior domanda del prodotto, si decide di ampliare gli spazi dello stabilimento. Un’altra scelta rilevante avviene nel 1937: produrre in loco la cellulosa. Infatti, precedentemente veniva importata grazie alla linea ferroviaria della Valmorea.
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L’inizio della Seconda Guerra Mondiale comporta l’interruzione della produzione, le famiglie proprietarie Vita&Mayer di origine ebraica vengono allontanate in Svizzera. Fortunatamente, il patrimonio tecnologico sopravvive all’evento bellico e la ripresa della produzione non fa fatica a riprendere, conclusa la guerra. L‘apice dell’attività si ha negli anni ‘40 e ‘50, nuove strutture vengono aggiunte, occupando l’intero suolo che era rimasto a disposizione nella Valle tra Cairate e Lonate Ceppino.
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Alla morte di Sally, il figlio Astorre Mayer prende in mano l’azienda. La chiave del successo, in questo caso, è stata buttarsi verso il mercato dell’usa e getta. Ancora una volta, incrementate le richieste di produzione si è reso necessario un nuovo impianto produttivo, distante di poco nasce la VI.MA. All’ inizio degli anni ‘60 la produzione annua della Cartiera Vita-Mayer ammonta a 80.000 tonnellate di carta, con 2500 dipendenti.
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Nel giro di un decennio, l’azienda, contornata da un momento instabile politico e sociale del tempo (1969), inizia a vedere le prime problematiche: si fa arduo il reperimento del legname e si presenta la concorrenza estera. L’azienda ottiene finanziamenti statali e il sostegno dei sindacati, ma due esondazioni consecutive del fiume porteranno al fallimento nel 1977.
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A seguito della chiusura il complesso viene acquistato da Sogeiva (ora Prealpi Servizi) durante un’asta del 1989. Dagli anni ’90 ci sono molte proposte per riqualificare l’area, nessuna riesce ad andare in porto e le strutture lasciate nel totale abbandono.
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Nel 2010 incominciano gli interventi di parziale demolizione. La bonifica dell’ex-cartiera, tutt’oggi è in corso. Il destino dell’area resta ancora buio. (Per maggiori informazioni Cartiera Vita&Mayer: 40 anni dopo.)
Approondimento:
Cartiera Vita&Mayer: 40 anni dopo
Fonti: