A Collebeato, comune nella provincia di Brescia, negli anni ’50 era stato costruito il cementificio Bresciano, da Padre Marcolini, per produrre materiale da costruzione necessario per la richiesta edilizia.
La vita dello stabilimento durò circa un decennio ed era composto da un capannone di circa 2600 mq di superficie, un forno con torre, una serie di silos e altri manufatti industriali che si estendevano per 50mila mq.
Terminata la sua attività, gli insediamenti industriali vennero impiegati come deposito e successivamente abbandonati.
Successivamente, nel 2002 il comune decise di acquistare l’area su cui si trovava il cementificio con annessa tutta l’area circostante collinare comprendente le cave e i terreni.
Nel 2009 il complesso venne demolito a seguito di un lavoro di bonifica per dar vita ad un centro sportivo.
Come si può immaginare, una produzione industriale che prevede l’estrazione di materie prime dall’ambiente circostante potrebbe causare l’alterazione del sistema naturale; per questo motivo è stata pensata una riqualificazione che ponesse attenzione e tutela, atte alla salvaguardia della natura.
C’è da considerare che l’amministrazione comunale, già a partire dagli anni ’70, era stata molto attenta al valore naturalistico e paesaggistico del paese, attuando alcuni accorgimenti, come ad esempio l’ istituzione nel 1996 del parco delle Colline di Brescia, di cui Collebeato fa parte. La sensibilità verso questa tematica deriva indubbiamente dalla matrice agricola che il piccolo paese ha preservato da sempre rispetto le realtà circostanti (es. Brescia).
Dalla collina veniva prelevato il materiale calcareo; la conseguenza più evidente è stata una profonda incisione sul fianco a sud del dosso Boscone. Per questo motivo negli ultimi anni si è pensato di risanare il danno che era stato fatto.
In particolare, si è pensato di riqualificare l’ex cava dismessa e gli spazi collinari circostanti, per mezzo di un recupero naturalistico. L’obiettivo aveva il fine di ristabilire una continuità di ambienti che permettessero il mantenimento della biodiversità. Si è pensato per questo motivo di creare una sorta di corridoio ecologico tra il fiume Mella e la collina, atto a garantire lo spostamento della fauna.
La realizzazione della rete ecologica che connette colline e fiume prevede diverse aree interessate. Noi osserveremo ora, quella effettuata nella zona limitrofa alla vecchia fabbrica:
- E’ stato realizzato con parte del materiale proveniente dal disfacimento della cementeria un terrazzamento alla base della cava, reso naturaliforme con trasferimento di terreno e piantumazioni, per contrastare l’eventuale caduta di massi.
- L’area della cava abbandonata è stata poi studiata da un punto di vista botanico e son state rinvenute 312 specie naturali diverse.
- E’ stata effettuata una pulizia dell’alveo del fiume, con l’eliminazioni delle specie infestanti, sostituite con specie autoctone della zona.
- Costruzione di un sottopassaggio per fauna di piccole dimensioni e una passerella lignea che consente l’attraversamento della roggia quando c’è acqua.
Alcune fotografie recenti del Parco delle Colline di Collebeato, selezionate da vari profili Instagram
Fonti e Approfondimenti:
Collebeato. Un fiume ecologico tra fiume e colline. A cura di Lucilla Perrini. Grafo Edizioni (2017)